Dal mese di marzo 2021 professionisti e operatori del turismo, della cultura e dello sport saranno coinvolti in un dialogo on line con una platea composta da imprenditori, studenti e amministratori pubblici.

Il tema conduttore di questi appuntamenti sarà “Lo sviluppo territoriale: dal covid-19 alle Olimpiadi 2026”. L’obiettivo è creare un confronto continuo utile a sviluppare il futuro dei nostri territori, dopo la crisi sanitaria mondiale e la ripresa che stenta a riprendere slancio. Le Olimpiadi 2026 sono da interpretare quindi come punto di arrivo di un periodo di transizione che dal momento più buio della pandemia ci deve portare al compimento di un “nuovo Rinascimento”.

Il primo appuntamento, il nostro Open Day, sarà il 6 marzo alle ore 10,30. La partecipazione è gratuita, occorre inviare una mail a segreteria@oca2030.it per accreditarsi, e vede il coinvolgimento di Luisa Bocchietto e Roberto Daneo. Con loro affronteremo temi di grande impatto mediatico e dalle ricadute economiche importanti sui territori, dalle Olimpiadi alle candidature Unesco, dalle Capitali della Cultura all’eredità di Expo2015. Ad introdurre i lavori Federico Massimo Ceschin e Andrea Cerrato.

Dal 15 marzo, per nove lunedi, vi accompagneremo in un percorso formativo altamente professionalizzante e stimolante. Questa nostra prima Academy è riservata a 30 professionisti che come noi vogliono capire il presente ed incidere sulle strategie nazionali dello sviluppo dei territori. Partecipando al corso, con una frequenza di almeno l’80% delle ore, si potranno ottenere i crediti formativi per i registri nazionali SIMTUR.

 

La legge di bilancio, il cui iter di approvazione inizia con la presentazione del disegno di legge al Parlamento entro il 20 ottobre di ogni anno, espone le modalità di reperimento e impiego delle risorse pubbliche, rappresentando il principale riferimento per la destinazione, la gestione ed il monitoraggio di entrate e spese da parte dello Stato.

Il documento approvato è quindi fondamentale per comprendere le modalità di ripartizione delle risorse in previsione del nuovo anno.

Mediante il presente contributo verranno così analizzate le principali misure e gli stanziamenti stabiliti in ambito culturale per l’anno 2021, un anno che si spera possa rappresentare la ripartenza per l’intero comparto.

Fondo per le piccole e medie imprese creative

Una delle novità della legge di bilancio 2021 è l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo Economico, del “Fondo per le piccole e medie imprese creative”, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.

Le risorse hanno come obiettivo la promozione e l’incentivo di una nuova imprenditorialità nonché lo sviluppo di imprese del settore creativo, attraverso contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e loro combinazioni.

La finalità del fondo è quindi di promuovere la collaborazione delle imprese del settore creativo con le imprese di altri settori produttivi quali quelli tradizionali, università ed enti di ricerca, anche attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher da destinare all’acquisto di servizi prestati da imprese creative.

Con riferimento al “settore creativo”, si intendono le attività dirette allo sviluppo, creazione, produzione, diffusione e conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative, ossia quelle principalmente relative all’architettura, archivi, biblioteche, musei, artigianato artistico, audiovisivo, compresi il cinema, la televisione e i contenuti multimediali, software, e al patrimonio culturale materiale e immateriale.

Le modalità ed i criteri di erogazione delle risorse saranno stabiliti da un apposito decreto del MISE, in accordo col MIBACT.

Ingresso gratuito ai musei per iscritti all’Aire

Per incentivare la ripresa dei flussi di turismo di ritorno, la legge di bilancio ha previsto un fondo con una dotazione pari 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021-2023, al fine di consentire l’ingresso gratuito per i cittadini italiani residenti all’estero nella rete dei musei, delle aree e dei parchi archeologici di pertinenza pubblica.

Le modalità di ripartizione saranno stabilite con un apposito decreto attuativo del MIBACT ed i cittadini residenti all’estero dovranno attestare il rispetto di tale requisito mediante l’iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE).

Fondo per il funzionamento piccoli musei

Il fondo per i piccoli musei è stato introdotto per la prima volta nella legge di bilancio 2020 ed è stato incrementato di 1 milione di euro per l’anno 2021, con l’obiettivo di destinare le risorse alla digitalizzazione del patrimonio nonché alla progettazione di podcast e percorsi espositivi funzionali alla fruizione delle opere e alla predisposizione di programmi di didattica telematica.

Tali investimenti dovrebbero quindi consentire al comparto di essere più tecnologico e raggiungere cosi il proprio pubblico con modalità digitale.

Bonus cultura per i diciottenni

Il Bonus cultura è un incentivo, introdotto dal Governo Renzi nel 2016, con l’obiettivo di permettere ai più giovani di disporre di una piccola somma di denaro da investire ad esempio per l’acquisto di biglietti di musei, mostre, gallerie ed eventi culturali.

Dopo le conferme degli anni precedenti, la misura è stata nuovamente approvata anche per il 2021 con uno stanziamento di 150 milioni.

Con riferimento alle regole di ottenimento, non dovrebbero esserci modifiche rispetto alle versioni passate. In particolare, per avere diritto al bonus occorrerà compiere 18 anni nell’anno 2021, essere residenti nel territorio italiano oppure disporre di un permesso di soggiorno in corso di validità.

Per completezza si segnala che, le somme assegnate non costituiscono reddito imponibile e non rilevano ai fini del computo ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).

Dopo aver chiarito i destinatari, vediamo più in dettaglio le modalità di accesso alla misura. Il primo passo è l’ottenimento dell’identità digitale denominata SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) al fine di registrarsi sul portale 18app. Attraverso tale applicazione sarà possibile generare i buoni dell’importo del bene e/o servizio che si intende acquistare, sino a concorrenza del valore massimo dell’agevolazione.

Fonte: www.collezionedatiffany.com

Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sugli 8 miliardi di aiuti straordinari per l’agricoltura e le aree rurali previsti dal pacchetto per la ripresa dal Covid-19 Next Generation EU.

I fondi europei saranno disponibili già dal 2021, senza attendere l’entrata in vigore della nuova Politica agricola comune (PAC), per finanziare le misure del PSR a sostegno degli investimenti e della sostenibilità ambientale. Le risorse dovranno essere essere utilizzate per sostenere la ripresa dalla crisi del Covid-19 e per centrare gli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale del Green deal, in particolare delle strategie Farm to fork e Biodiversità al 2030.

Gli 8,07 miliardi a prezzi correnti previsti da Next Generation EU saranno assegnati in due tranche: la prima, pari a circa 2,4 miliardi, nel 2021, la seconda, da circa 5,6 miliardi, nel 2022. Una suddivisione che tiene conto del fatto che il prossimo anno le imprese agricole potranno beneficiare anche dei 2,6 miliardi di euro provenienti dall’anticipo dei fondi per lo sviluppo rurale previsto nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale.

In tutto, quindi, nei prossimi due anni l’agricoltura europea potrà contare su un pacchetto di oltre 10 miliardi di euro che permetteranno di affrontare gli effetti della pandemia da Covid-19 in attesa del nuova PAC. Questi fondi potranno infatti essere cofinanziati con risorse nazionali per il massimo del 400%, su base facoltativa. I Paesi UE potranno però anche decidere di non integrare il FEASR con risorse nazionali, per cui l’UE coprirà al 100% le misure attivate grazie ai fondi di Next Generation EU.

In questa fase le risorse del FEASR dovranno essere utilizzate per sostenere la ripresa, aumentando parallelamente la resilienza delle imprese agricole, la sostenibilità e favorendo il ricorso alla digitalizzazione. Di conseguenza, ha chiarito De Castro, è escluso il finanziamento di misure business as usual.

In particolare, almeno il 55% degli oltre 8 miliardi dovrà andare al sostegno degli investimenti delle piccole e medie imprese agricole, alle misure che riguardano la cooperazione, al primo insediamento di giovani agricoltori, agli investimenti per lo sviluppo sociale ed economico delle aree rurali.

Proprio per favorire la partecipazione ai bandi delle imprese di minori dimensioni, gli Stati membri potranno quindi innalzare l’intensità del contributo dall’attuale 40% a un massimo del 75%. E per sostenere il ricambio generazionale in agricoltura, i contributi per il primo insediamento di giovani agricoltori potranno salire dagli attuali 70mila euro a 100mila euro.

almeno il 37% dei fondi FEASR vada al finanziamento di misure agroambientali, in particolare al sostegno dell’agricoltura bio, alle azioni per l’adattamento ai cambiamento climatici e per la conservazione dei suoli, al miglioramento della gestione idrica, al mantenimento degli habitat, alla riduzione dei rischi derivanti dall’uso di pesticidi e antibiotici e al benessere animale.

Gli Stati membri potranno allocare liberamente le risorse residue, pari all’8% del totale, assegnando ulteriori fondi alle due linee di intervento prioritarie o attivando misure PSR relative ad altri ambiti. E’ prevista, tuttavia, una clausola di non regressività ambientale.

Una volta che i 27 avranno approvato l’accordo, il testo verrà validato dalla plenaria del Parlamento UE senza possibilità di modifica. Il testo infatti verrà incorporato nel regolamento transitorio della Politica agricola comune, che estende l’attuale PAC fino al 31 dicembre 2022.

da CM – Uncem, di Stefano Bosco

Sostenere i piccoli borghi del Piemonte significa anche investire: denaro, tempo, risorse umane e nuove idee.

Due asset fondamentali per il rilancio sono turismo e cultura. La capacità di attrarre i turisti, proponendo esperienze sempre nuove e coinvolgenti, è una potenzialità che il Piemonte ha iniziato a sfruttare e su cui deve continuare a lavorare, soprattutto di fronte a un futuro sempre più incerto a causa di Covid19. «Accanto al turismo culturale tradizionale, focalizzato su arte, storia e architettura – racconta Luisa Piazza, Direttore Generale di Visit Piemonte, DMO – ne esiste uno emergente, legato alle curiosità e storie meno note, a natura, tradizioni, enogastronomia, artigianato, eventi. Questa offerta può stimolare l’arrivo di visitatori più sensibili al contesto meta del loro viaggio, meno “mordi-e-fuggi” di quanto non accada in certi luoghi affetti da “over tourism”, in modo da distribuire in modo più efficiente i flussi turistici nel tempo e nello spazio». Un’analisi che trova riscontro in Monferrato. «Dobbiamo evitare il turismo di massa perché non abbiamo le strutture per accogliere e perché non è il nostro target – spiega infatti Andrea Cerrato, Presidente del Consorzio Turistico Sistema Monferrato –. Occorre garantire un’offerta più esclusiva a chi viene. Le nostre esperienze le mettiamo sotto il cappello del fattore wow. Dobbiamo emozionare il turista, lasciare il segno, in modo che possa ricordarsene e raccontare agli altri quello che ha vissuto».Un effetto wow che proprio la cultura può contribuire a creare. «Bisogna lavorare in sinergia tra pubblico e privato per creare occasioni di scoperta multi-dimensionale. Dobbiamo adottare un approccio sistemico all’ospitalità, dove i servizi e le offerte per i turisti sono un valore anche per il cittadino e viceversa. Se i cittadini di una località possono contare su una buona qualità della vita nel luogo in cui risiedono, questo elemento diventa attrattivo anche per i visitatori» prosegue Piazza. E se la strada sembra essere stata tracciata, le cose da fare sono ancora molte, «dobbiamo dotarci dei servizi che richiede il visitatore. Molte strutture si stanno rigenerando proprio in un’ottica turistica. Serve un ulteriore cambio di mentalità da parte di tutti e una maggior formazione in ambiti strategici come quello della comunicazione» conclude Cerrato.

LUISA PIAZZA, Direttore Generale di Visit Piemonte DMO

«La sfida consiste nell’approcciare il turismo come un sistema di relazioni più ampio, dove interagiscono cittadini e visitatori e dove non è più sostenibile lo sfruttamento del territorio solo per attirare turisti, svuotando dei residenti i centri storici. Il viaggio inteso come esperienza al di fuori della nostra quotidianità, alla ricerca di luoghi dai ritmi più lenti, rappresenta un trend importante per il Piemonte».

ANDREA CERRATO, Presidente del Consorzio Operatori Turistici Sistema Monferrato e della Federazione dei Consorzi del Piemonte

«Per il Monferrato l’iniziativa dei voucher della Regione Piemonte è stata una grandissima operazione  culturale perché ha permesso ai piemontesi di scoprire un luogo che, altrimenti, non avrebbero scelto per le loro vacanze. Dovremo essere bravi a narrare il nostro territorio, a raccontare al visitatore dove può andare a spendere. Sarà questo a decretare il successo del Monferrato come meta turistica sempre più apprezzata ed esclusiva»

Sarà l’anno dei soggiorni di prossimità e in luoghi poco frequentati, vinceranno i borghi di montagna e di collina entro i confini nazionali, solo il 30% ha in programma di riprendere l’aereo. Questo il trend confermato da tutti gli operatori anche per il 2021.

<<la componente “health & safety” sarà decisiva per l’andamento dei flussi turistici che verranno>> è stato il mantra ripetuto in occasione di tutti gli incontri di Hicon, la più importante vetrina on line dove discutere del futuro del turismo. Il messaggio è stato chiaro, così come quali saranno i termini che utilizzeremo di più nel 2021: turismo di prossimità, minications, staycations. Il viaggiatore non opterà infatti per viaggi a lunga percorrenza, preferendo esperienze e attività che non mettono a rischio il portafoglio oltre che la propria serenità in caso di necessarie cancellazioni all’ultimo minuto. Secondo Booking.com più della metà dei viaggiatori (53%) desidera fare vacanze più brevi rispetto al 2019 per “ridurre al minimo le delusioni”. La riduzione di capacità di spesa e il numero di giorni di ferie non consentirà di tornare velocemente a fare conto sulle possibilità economiche del passato. TripAdvisor invece conferma la tendenza alla prenotazione ravvicinata, che creerà indubbiamente la necessità per il settore ad una riorganizzazione e una maggior flessibilità nel lavoro.

Tutte le attività che consentono di mantenere il distanziamento sociale e favoriscono condizioni d’igiene verranno preferite dai viaggiatori, vinceranno indubbiamente quelle che potranno essere svolte in sicurezza, quindi tutte le esperienze legate al turismo outdoor.

Il 69% gli italiani ha dichiarato la volontà di fare un viaggio e la propensione alle vacanze cresce ancora di più tra quanti hanno fatto una vacanza outdoor o un viaggio on the road nell’ultimo anno.

I viaggiatori del 2021 preferiranno luoghi meno affollati e più in linea alle esigenze di distanziamento sociale, favorendo destinazioni dall’atmosfera più “privata”, possibilmente in compagnia di poche persone e sicuramente luoghi meno affollate ai “turisti”.

Si prevede un aumento dell’importanza percepita del benessere della mente accanto a quello del corpo: i viaggiatori ricercheranno soluzioni in linea con le proprie esigenze di “rigenerazione”.

I contenuti generati dagli utenti e i social media hanno trasformato per sempre il modo in cui viviamo una nuova destinazione.

La dematerializzazione delle esperienze con la loro trasposizione online abbraccia ogni momento della vita del viaggiatore. Nonostante il desiderio di ritornare ai livelli di libertà e convivialità passati, i viaggiatori anche nel 2021 attingeranno dal mondo online, anche attraverso nuove esperienze online o virtuali.  Le “online experience” hanno infatti tutte le carte in regola per diventare molto più di una porta verso mercati non accessibili, consentendo di entrare in nuove nicchie di mercato prima sottovalutate come quella del turismo accessibile.

Dunque pacchetti di viaggio attrattivi e non in alta stagione, destinazioni alternative per prevenire il sovraffollamento, aumento della trasparenza sull’utilizzo dei ricavi, da investire nelle comunità locali: due terzi (67%) degli intervistati affermano che con le loro scelte di viaggio vorrebbero supportare il recupero della destinazione.

O.C.A. Osservatorio sulla Cultura e sull’Accoglienza nasce in un periodo di grande disorientamento e incertezza per mettere a punto strumenti utili a una ripartenza su basi stabili.
Il progetto coinvolge professionisti della cultura, del turismo, dello sport, della mobilità e della sostenibilità e si sviluppa alimentato dal confronto con realtà consolidate a livello nazionale e ideatrici di progetti territoriali innovativi.

Fanno parte di queste realtà di riferimento: Corsorzio Sistema Monferrato e Alexala ATL Alessandria e Monferrato che, con il progetto ViA(E), hanno elaborato un piano di promo-commercializzazione turistica tra regioni confinanti; SIMTUR, Società Italiana Professionisti della Mobilità e del Turismo Sostenibile; Piemonte Incoming, Federazione dei Consorzi Turistici del Piemonte; Consorzio Incoming Experience; IsITT, l’Istituto Italiano Turismo per Tutti; FattoreSport, associazione che fa dialogare gli studenti universitari del Suissm con il mondo dello sport e del turismo; AlpMed2030,
incubatore di idee tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta atto a definire le linee guida di sviluppo dei territori secondo i principi di Agenda 2030.

Dal mese di marzo 2021 professionisti e operatori saranno coinvolti in un dialogo on line con una platea composta da imprenditori, studenti e amministratori pubblici. Il tema conduttore di questi appuntamenti è “Lo sviluppo territoriale: dal covid-19 alle Olimpiadi 2026”. L’obiettivo è creare un confronto continuo utile a sviluppare il futuro dei nostri territori, dopo la crisi sanitaria mondiale e la ripresa che stenta a riprendere slancio. Le Olimpiadi 2026 sono da interpretare quindi come punto di arrivo di un periodo di transizione che dal momento più buio della pandemia ci deve portare al compimento di un “nuovo Rinascimento”.

Le Olimpiadi, per esempio a Torino, hanno dato dimostrazione di poter essere un efficace volano per una nuova economia basata sul turismo e sui grandi eventi non solo sportivi.

L’Osservatorio intraprende così un viaggio per l’Italia accompagnato da professionisti del marketing territoriale, dei grandi eventi, della formazione, dello sport e dell’organizzazione aziendale, ponendo massima attenzione sui trend del futuro: la mobilità e il turismo sostenibile.
Ogni appuntamento sarà il racconto di una buona pratica, di un progetto, di risultati concreti e misurabili.

O.C.A. si candida a essere un contenitore di esperienze, non solo italiane, realizzate, monitorate nei
risultati e nelle applicazioni, positive e replicabili anche in chiave Agenda2030.
O.C.A. attiva un programma intenso di lezioni on line e in presenza per la costruzione, secondo una visione condivisa, di un futuro comune, da oggi al 2026 e oltre.